il limone costa d'amalfi igp tra le eccellenze in digitale di google

l'oro giallo della Costiera Amalfitana tra le eccellenze del Made in Italy

Google, il più famoso motore di ricerca al mondo, ha da poco lanciato "Made in Italy: eccellenze in digitale": un portale con oltre 100 storie da consultare, per scoprire da vicino le punte di diamante del Made in Italy all'estero. In questo modo il team di Google mira a soddisfare una duplice richiesta: da un lato è un'occasione per gli utenti di conoscere la storia e le curiosità sui prodotti tipici italiani e, dall'altro, un'opportunità per le aziende di sfruttare le potenzialità del web per incrementare il proprio business. Eccellenze della gastronomia, della moda e dell'artigianato, messe sulla più ampia e visibile vetrina al mondo, per permettere alle piccole e medie imprese italiane di cogliere i benefici economici derivanti da internet. Ed è così che accanto al Parmigiano Reggiano, al Grana Padano, al pane di Altamura, alle clementine calabresi, alla mozzarella di bufala campana, al vetro di Murano ed alle ceramiche di Messina, scopriamo con piacere e una punta di orgoglio, che il motore di ricerca di Mountain View in California ha inserito anche il Limone "Costa d'Amalfi" IGP. Il c.d. "oro giallo" della Costiera Amalfitana non solo rappresenta il testimonial più genuino del nostro territorio, ma ne è divenuto un elemento caratterizzante, sovente ripreso nelle fotografie, nelle cartoline, nei canti popolari, nelle ceramiche tradizionali e nella cucina. La coltivazione del limone fu introdotta a partire dall'XI secolo dagli Arabi: è da questo periodo, infatti, che la gente del luogo comincia ad industriarsi per recuperare all'agricoltura luoghi scoscesi ed impervi come i crinali delle colline, realizzando i famosi terrazzamenti, in seguito chiamati "giardini" per la loro cura e bellezza, utilissimi per la salvaguardia del territorio dal dissesto idrogeologico. Il limone, inoltre, era un validissimo rimedio contro lo scorbuto (malattia causata da una carenza di vitamina C) e, pertanto, sempre presente sulle navi amalfitane che intrattenevano traffici commerciali con l'Oriente e, in generale, in tutto il Mediterraneo. Per le sue indiscusse proprietà terapeutiche, dal 1400 al 1800 circa, altissima fu la richiesta da parte di altri Paesi, soprattutto nord-europei; lo storico Matteo Camera scrive a tal proposito che nel 1600 i limoni "da Minori venivano trasportati via mare verso altri mercati italiani, assieme a limoncelli e cetrangoli", termine, quest'ultimo, col quale venivano indicate le arance amare. Lo sfusato amalfitano (così detto per la caratteristica forma affusolata) è un prodotto dalle caratteristiche molto pregiate e rinomate: la buccia è di medio spessore, di colore giallo chiaro, con un aroma ed un profumo intensi grazie alla ricchezza di oli essenziali e terpeni (carattere ritenuto di pregio per la produzione del liquore di limoni). La polpa è succosa e moderatamente acida, con scarsa presenza di semi. E' inoltre un limone di dimensioni medio-grosse (almeno 100 grammi per frutto), nonché una tra le varietà più ricche di acido ascorbico (vitamina C). Largamente utilizzato in cucina sia al naturale che come condimento, lo sfusato amalfitano è l'ingrediente principe dei piatti della Costiera Amalfitana, sia a base di pesce che di carne, nonché nella preparazione di dolci, creme, infusi e liquori. L'Indicazione Geografica Protetta (I.G.P.) "Limone Costa d'Amalfi" è stata riconosciuta, ai sensi del Reg. CE n. 2081/92, con Regolamento (CE) n. 1356 del 4.07.2001 (pubblicato sulla GUCE n. L 182 del 5 luglio 2001). L'iscrizione al registro nazionale delle denominazioni e delle indicazioni geografiche protette è avvenuta con provvedimento ministeriale del 18.07.01, pubblicato sulla GURI n. 178 del 2.08.01, unitamente al Disciplinare di produzione e alla Scheda riepilogativa (già pubblicata sulla GUCE n. C 282 del 5.10.2000).

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